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Che d n anno?

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Che d’è ‘n anno?

 

so’ dodici rintocchi de campana

che a mezzodì sembreno zompi de rana

così improvisi e ratti

che t’aritrovi a ciancià solo come li matti

dicenno: ma c’or’ è?

me pareva er tocco e ‘nvece so’ ‘e tre!

 

intemità che dura ‘n secónno

ma a te s’è vortato tutto er monno

a specchiasse nun t’ariconosci più

prima stavi de sopra, adesso aresti giù.

Nun riffiguri né casa né città

ché manco l’ombra tua riesci arritrovà.

 

fù corpa della vemmarìa che intoccò a morto

se aripiagnessi sangue drentro all’orto

poro Gesucristo de Dommineddìo

alla Vita stavi a dà l’addio.

pe’ tutti arfine ariva quell’annata

ma 'n conto è morì, n’antro esse' ammazzata.

 

mò la cerchi sur vorto der fratello

sur capo de’ scala der palazzo bello

te la ‘nsogni che aritorna e arivàvvia

o t’ariscappa fòra da ‘na fotografia.

è la Raggióne quella che, iradeddìo, nun astrovi

ché la giustizzia ha steso l’ossa ‘n mezzo ai rovi.

 

 

Traduzione dal vernacolo in lingua italiana

 

Che cos’è un anno?

 

sono dodici rintocchi di campana/che a mezzogiorno paiono salti di rana/così inaspettati e veloci/che ti ritrovi a parlare solo come i pazzi/dicendo: ma che ora è?/mi sembrava mezzodì e invece sono le tre!

 

eternità che dura un secondo/eppure per te è cambiato il mondo/se ti specchi non ti riconosci più/prima stavi in alto, ora resti sprofondato./non riconosci la casa, la città/neanche la tua ombra riesci a trovare.

 

fu colpa di quella campana che rintoccò a morto/se piangesti sangue nell’Orto degli Ulivi/povero Cristo Figlio di Dio/alla Madre stavi dicendo addio./per tutti arriva il momento della fine/ma una cosa è morire, altro essere uccisa.

 

Ora la cerchi nel volto del fratello/sulla rampa di scale della casa materna/sogni che torni e che riparta/oppure ti riappare integra da una fotografia./ma è la Giustizia quella che, disperato sino alla violenza, non trovi/perché il diritto è morto in mezzo alle spine.

 wolf - 27/03/2017 22:49:00 [ leggi altri commenti di wolf » ]

A Maria sarebbe piaciuta e l’avrebbe letta con un un pizzico di malinconia e quel sorriso che aggiustava tutto, che vedeva sempre uno spiraglio, un margine, una possibilità.
Sarà fiera di sapere che qualcuno le ha dedicato una poesia così intensa.
A me sembra una poesia perfetta.

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